Dopo che Gesù fu risorto e si stava preparando a tornare al Padre, un giorno era seduto a mangiare con i suoi discepoli. In precedenza aveva detto loro che avrebbe mandato lo Spirito Santo, ma ora li esortò a rimanere a Gerusalemme per aspettare il dono che doveva arrivare, il dono dello Spirito Santo.
Anche Giovanni Battista aveva parlato di questa stessa cosa. Aveva detto ai suoi discepoli che non era nemmeno degno di sciogliere i lacci dei sandali del Messia, perché lui battezzava solo con acqua, ma la vera potenza era in arrivo:
Giovanni rispose loro, dicendo: «Io battezzo in acqua; in mezzo a voi è presente uno che voi non conoscete, [egli è] colui che viene dopo di me [e che mi ha preceduto], al quale io non sono degno di sciogliere il legaccio dei calzari!»
Giovanni 1:26-27
Giovanni rese testimonianza, dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma colui che mi ha mandato a battezzare in acqua mi ha detto: “Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quello che battezza con lo Spirito Santo”. E io ho veduto e ho attestato che questi è il Figlio di Dio».
Giovanni 1:32-34
Giovanni lo vide. Sapeva cosa stava accadendo. Capì chi fosse veramente Gesù, e questo gli permise di comprendere chi fosse veramente lui stesso. Sì, persone da tutta la Giudea venivano da lui per pentirsi e farsi battezzare, ma lui sapeva che in confronto alla vera potenza che viene dal cielo, alla vera potenza data dall’Eletto di Dio, il Messia, Gesù Cristo stesso, lui non era nulla.
Giovanni sapeva cosa contava davvero. Sì, dal punto di vista umano, possiamo compiere l’azione di entrare nell’acqua e farci battezzare da altri. Questo accade nel mondo fisico, dove possiamo vederlo. Diventa una testimonianza della decisione che abbiamo preso, un segno del cambiamento avvenuto dentro di noi come risultato dell’opera di Dio nella nostra vita.
Ma davanti a Dio, ciò che conta veramente è il dono dello Spirito Santo. Attraverso il dono dello Spirito Santo, siamo resi vivi davanti a Dio. Non più spiritualmente morti, ci viene invece data una nuova vita! Siamo spiritualmente risorti e fatti nuove creature davanti al Signore. Questa è la nostra identità e il nuovo essere che lui ci ha dato.
Così Gesù conferma ciò che Giovanni aveva detto ai suoi discepoli. Egli dice loro:
Trovandosi con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’attuazione della promessa del Padre, «la quale», egli disse, «avete udita da me. Perché Giovanni battezzò, sì con acqua, ma voi sarete battezzati in Spirito Santo fra non molti giorni».
Atti 1:4-5
Lo Spirito Santo cambierà tutto. Sarà il rilascio della potenza di Dio, prima sui discepoli e poi su tutti i credenti in Cristo. È un dono che Dio continuerà a dare, non solo ai Giudei credenti, ma ora anche ai Gentili.
Lo Spirito Santo cambierà completamente le persone in cui viene a dimorare. Trasformerà i discepoli da timidi in incredibilmente coraggiosi. Li cambierà dall’avere pregiudizi verso i Gentili all’accettazione e all’amore, e li aiuterà a passare da vite guidate dalla carne a vite caratterizzate da amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza e autocontrollo. Queste cose, e molte altre, saranno i segni del cambiamento che lo Spirito Santo porterà nella vita dei discepoli che lo riceveranno.
E mentre siamo davanti a Dio, è lo Spirito Santo che fa la differenza. Dio ci “segna” con lo Spirito Santo, sigillandoci nel suo regno, come parte del suo popolo. È così che Dio sa, e noi sappiamo, che siamo suoi, che abbiamo ricevuto il dono dello Spirito Santo e che camminiamo secondo lo Spirito, non più secondo la carne, perché Gesù ci ha battezzati con il suo Spirito Santo.