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Quello che ho, te lo do

Pietro si chinò e afferrò la mano dell’uomo zoppo, aiutandolo a rialzarsi. Disse all’uomo, che stava chiedendo l’elemosina davanti alla porta del tempio, che non aveva denaro, ma possedeva il potere di Gesù Cristo dentro di sé.

Pietro donò all’uomo la capacità di camminare. Ora quell’uomo poteva lavorare per sé stesso, non più elemosinando davanti alla porta come aveva fatto giorno dopo giorno, dipendendo dagli altri per qualche moneta, ma poteva camminare!

Ma Pietro disse: «Dell’argento e dell’oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, {alzati e} cammina!» Lo prese per la mano destra, lo sollevò; e in quell’istante i piedi e le caviglie gli si rafforzarono.caviglie dell’uomo si rafforzarono.

Atti 3:6-7

Le persone che si trovavano al tempio si radunarono per vedere Pietro. L’uomo era entrato nei cortili del tempio, camminando, saltando e lodando Dio. Che grande miracolo era stato compiuto per un uomo che prima non poteva camminare!

Eppure, Pietro non inizia a parlare alla folla del dono di guarire le persone. Non dice loro che anche loro possono imporre le mani sugli altri, purché credano e ricevano lo Spirito Santo.

No, Pietro parla di un miracolo molto più grande di quello. Pietro racconta loro di come i morti tornano in vita. Parla loro della resurrezione.

E perché?

Pietro sa che anche loro possono tornare in vita. Le persone non si rendono nemmeno conto di essere morte davanti a Dio, ma in Gesù possono essere vivificate. Non si rendono conto di essere come morti viventi, destinati al giudizio. Ma in Gesù possono essere trasformati in ciò che erano stati creati per essere, vivendo come una nuova creazione nell’immagine di Dio!

Il miracolo è la conferma di ciò che Pietro sta dicendo alla folla. Il miracolo è la potenza del regno di Dio che irrompe nel mondo fisico. Tuttavia, non dobbiamo cercare di essere coloro che desiderano solo il miracolo. Dobbiamo cercare colui che può fare ogni cosa e conoscerlo. Dobbiamo conoscere Gesù affinché noi, che eravamo morti, possiamo tornare in vita in lui, perché ciò che lui ha, desidera darlo anche a noi.

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