Categories
Band

Tutte queste cose le ho osservate

L’uomo che oggi chiamiamo il “giovane ricco” pensava di essere una brava persona. Era ricco, quindi sicuramente — almeno così pensava — era benedetto da Dio. Fin da ragazzo aveva obbedito ai comandamenti, così come gli era stato insegnato, e perciò presumeva che Dio lo guardasse con favore.

Eppure, sapeva che qualcosa non andava. Gli mancava ancora qualcosa, e così andò da Gesù per chiedergli cosa dovesse fare per ereditare la vita eterna. Voleva sapere come poter andare in cielo.

Gesù gli rispose dicendo che in realtà già sapeva cosa fare: doveva osservare i comandamenti.

«Ma… quali comandamenti?» chiese l’uomo.

Gesù lo condusse un po’ più avanti nella conversazione, elencando alcuni comandamenti riguardanti il nostro rapporto con gli altri:

  • Non uccidere.
  • Non commettere adulterio.
  • Non rubare.
  • Non dire menzogne.
  • Onora tuo padre e tua madre e ama il tuo prossimo come te stesso.

«Sì, li ho osservati tutti!» rispose l’uomo, apparentemente entusiasta di essere sulla strada giusta. «Che cosa mi manca ancora?»

Lo si può quasi sentire compiaciuto di sé. Era quasi certo che Gesù, quel grande maestro, stesse per dichiarare che era pronto a entrare in cielo ed ereditare la vita eterna.

Ma non si rendeva conto che Gesù lo aveva portato a un vero punto di decisione. Fino a quel momento, l’uomo aveva affermato di vivere rettamente da un punto di vista umano, ma tutte quelle cose — i comandamenti che Gesù aveva menzionato — si possono compiere semplicemente vivendo una vita “morale”. Li si può osservare senza riconoscere Dio come re, come sovrano della propria vita. Si possono rispettare tutti quei comandamenti elencati da Gesù senza nemmeno credere in Dio. Perfino un ateo potrebbe fare tutte quelle cose.

Ora Gesù cambia la natura della conversazione, aiutando l’uomo a comprendere davvero ciò che deve fare per ereditare la vita eterna:

«Se vuoi essere perfetto, va’, vendi ciò che hai e dàllo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguimi».

Matteo 19:21

Gesù chiama il ricco e gli lancia una sfida: riconoscere davvero l’autorità di Gesù. In precedenza, elencando i comandamenti, non aveva detto nulla riguardo a quelli che trattano il nostro rapporto con Dio. Per esempio, Gesù non aveva menzionato nessuno di questi primi tre dei dieci comandamenti:

  • Non avere altri dèi davanti a me.
  • Non farti idoli né prostrarti davanti a essi.
  • Non usare il nome di Dio invano.

Inoltre, pur avendo ricordato che dobbiamo amare il prossimo come noi stessi, non aveva detto nulla sul più grande e importante comandamento: amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutte le forze.

Gesù cambia la conversazione dicendo all’uomo che ha ragione: gli manca qualcosa, proprio come sospettava. In realtà gli manca qualcosa, o meglio, qualcuno di essenziale: gli manca Dio.

È come se Gesù gli stesse dicendo:

Vuoi ereditare la vita eterna?
Vuoi vivere per sempre?
Vuoi avere un significato eterno?

L’unico modo per farlo è donarti a Dio. Come? Devi rinunciare a te stesso, alle cose che desideri e a ciò che consideri importante, e darti interamente a lui, interamente a Dio.

Hai pensato che i tuoi soldi, le tue ricchezze, potessero salvarti, ma queste sono solo temporanee. Se vuoi qualcosa che non passi, ma che sia veramente eterno — proprio come mi stai chiedendo — devi venire a Dio.

Come farlo? Liberati del tuo denaro e vieni da me.

Perché liberarti del tuo denaro? Perché lo ami più di quanto ami me.

Perché venire da me? Perché seguire me? Perché io sono Dio. Io sono eterno, e in me puoi trovare la vita eterna.

La tua buona moralità non basta. La tua capacità di osservare i comandamenti ed essere una brava persona non basta. La possibilità di ereditare la vita eterna va molto più in profondità. Dio non è colpito dalla tua capacità di osservare la legge, di seguire un insieme di regole. Non è impressionato dal fatto che tu sia una persona “morale”. Egli guarda alla tua fede, alla tua fiducia dimostrata dal cuore, a una vita che mostra davvero che credi a ciò che ti ha detto. Dio deve essere il tuo Dio. In effetti, io sono Dio, e sto qui davanti a te per dirti come puoi ereditare la vita eterna.

Vuoi vivere per sempre? Allora vendi tutti i tuoi beni. Dalli agli altri. Questo sarà la dimostrazione che credi davvero in me, che ti fidi di me, e che riconosci che io sono Dio.

E allora erediterai la vita eterna.

Il denaro dell’uomo, di per sé, non era il problema. Gesù non ha dato all’uomo un comandamento universale che obblighi tutti i ricchi a vendere tutto e darlo ai poveri. La vera questione è lo stato del cuore. Quali sono le cose che ci impediscono di conoscere veramente Gesù, di riconoscerlo davvero come Dio e di obbedire a ciò che ci ha detto? Quelle sono le cose da rimuovere, così da poterci donare interamente a Cristo.

Ecco perché Gesù disse a quell’uomo di liberarsi di tutti i suoi beni. Essi erano l’ostacolo che gli impediva di conoscere davvero Cristo e quindi di ereditare la vita eterna. Per questo l’uomo se ne andò triste: non era disposto a rinunciare ai suoi beni per seguire Gesù. Voleva i suoi soldi e le sue ricchezze più di quanto volesse Gesù, più di quanto volesse una relazione con Dio, e così la vita eterna non sarebbe stata sua.

Anche noi abbiamo una scelta, una scelta che ci si presenta ogni giorno. Quali sono le cose che ci impediscono di riconoscere pienamente Gesù non solo come nostro Salvatore, ma anche come nostro Signore? Quali sono le cose che ci trattengono dal conoscerlo davvero? Quelle sono le cose da rimuovere dalla nostra vita, riconoscendo Gesù invece come il Signore e Re della nostra vita, vivendo per lui e per la sua volontà.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *