La scorsa notte, un mio nuovo amico dall’Iran, uno dei luoghi meno raggiunti sulla terra, mi ha raccontato del suo tentativo di condividere ciò che Dio ha fatto nella sua vita con alcuni uomini e donne del suo paese. Ha spiegato che molti avevano abbandonato l’Islam, ma nonostante ciò, non erano disposti ad ascoltare quello che diceva a causa del dolore che portavano dentro. Aveva cercato di condividere il Vangelo con loro per aiutarli a capire che possono conoscere Dio attraverso Gesù, non solo conoscere una religione con le sue regole e i suoi regolamenti. Tuttavia, ha spiegato che sembrava fossero accecati, che non riuscissero a vedere. Non riuscivano a sentire. Per quanto si sforzasse, sembrava che semplicemente non potessero comprendere ciò che stava cercando di dire loro.
Mi è tornato in mente questo mentre stamattina leggevo la seconda lettera di Paolo ai Corinzi. Egli spiega qualcosa di molto simile:
…per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio. Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore, e quanto a noi ci dichiariamo vostri servi per amore di Gesù; perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre» è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio, che rifulge nel volto di {Gesù} Cristo.
2 Corinzi 4:4-6
Paolo dice che Satana ha accecato le menti di coloro che non credono. Sono feriti. Sono addolorati. Non riescono ad accettare il Vangelo, e purtroppo questo avviene per molte ragioni diverse. Forse è una frattura nei rapporti con la loro famiglia. Forse è un’aspettativa sbagliata su Dio. Forse è una delusione legata alla loro religione. Qualunque sia la situazione, il “dio” di questo mondo li ha scoraggiati, li ha accecati affinché non possano vedere la luce che proviene da Dio.
Gesù stesso è la luce. Egli è l’immagine di Dio, la vera immagine di Dio qui sulla terra. Dio è spirito e non può essere visto, ma in Gesù possiamo vedere Dio. Tuttavia, se siamo ciechi, è impossibile vedere Gesù. E quindi è impossibile vedere Dio.
Paolo dice che non predica se stesso. Non chiama le persone a seguirlo. Invece, chiama le persone a seguire Cristo, a credere in Gesù. Lui, e per estensione noi, siamo servitori degli altri affinché credano in Cristo.
Quanto è diverso e capovolto ciò che dice Paolo rispetto alla nostra esperienza in questo mondo? A volte abbiamo forse l’impressione che, come persone che vanno in chiesa, in moschea o in un tempio, siamo lì per servire coloro che guidano? Se ci è mai capitato, dobbiamo capire che questo è qualcosa che inevitabilmente può portare danni, perché non è ciò che Dio ha inteso. Egli ha voluto che noi lo conoscessimo e che coloro che servono il Signore servano gli altri, portandoli a Gesù, non portandoli a sé stessi.
Il mio amico iraniano mi ha detto che recentemente aveva parlato con un altro uomo, un russo, raccontandogli di come sentiva la presenza di Dio con lui, di come Dio lo avesse aiutato nei momenti di maggiore solitudine. Si era trasferito in un nuovo paese dove non conosceva nessuno e ora si trovava connesso a una comunità nella quale sentiva di poter crescere insieme ad altri. Non aveva necessariamente intenzione di condividere il Vangelo con il suo amico russo, ma sembrava che Dio stesse già operando in lui. Quest’uomo, che in passato non era interessato a parlare di Dio, improvvisamente si era mostrato aperto e aveva detto di aver provato una solitudine simile, di poter comprendere quella del mio amico iraniano. Stiamo pregando, e continueremo a pregare, affinché Dio sollevi il velo che lo acceca e lo aiuti a conoscere Cristo.
È chiaro che questa è una battaglia per i cuori delle persone intorno a noi. Non è una guerra fisica, ma una guerra spirituale. Il Padre sta chiamando le persone a venire a Cristo. Egli desidera che tutti siano salvati. Eppure, Satana sta cercando di oscurare questa chiamata, di accecare quante più persone possibile per impedire loro di rispondere alla voce del Padre. Il suo obiettivo è distruggere il popolo di Dio accecandolo, impedendogli di conoscere Cristo.
Come nella situazione del mio amico iraniano, Dio ci mette ogni giorno sul cammino di persone con cui Egli sta parlando. Dobbiamo essere sensibili e ascoltare coloro che ci circondano, preparandoci per i momenti in cui il velo verrà strappato via, i momenti in cui Dio aprirà la porta e noi potremo semplicemente incoraggiare le persone a conoscere Gesù, l’unico che può soddisfare il vero bisogno della loro vita: conoscere Dio e vivere per Lui per sempre.