Nel compiere il lavoro di ricostruzione delle mura, Neemia si trovò ad affrontare molti ostacoli. Durante il tempo in cui lavorava, si trovò di fronte a minacce da parte di potenziali saccheggiatori o eserciti delle nazioni circostanti. Per questo motivo, assegnarono delle guardie per sorvegliarli e, mentre costruivano, portavano con sé anche armi.
Inoltre, dovettero affrontare ostacoli interni. Alcuni degli ebrei stavano approfittando del lavoro, cercando di trarre profitto dal fatto che il popolo non poteva lavorare né guadagnare dalla propria attività commerciale, dato che era impegnato nella ricostruzione delle mura. Questi ebrei stavano appropriandosi delle terre del popolo e persino dei loro figli, costringendo i genitori a dare i propri figli come servitori o schiavi in cambio di cibo.
Neemia affrontò i nobili e i funzionari di Gerusalemme per porre fine a queste pratiche. Il popolo stava cercando di ricostruire le mura di Gerusalemme, e loro li stavano indebitando, sottraendo loro le terre e persino i figli! Non potevano continuare in questo modo. Doveva finire.
Fortunatamente, Neemia riuscì a convincerli, costringendo persino i nobili e i funzionari a giurare davanti a Dio e ai Leviti che avrebbero posto fine a queste pratiche. Non avrebbero più preteso interessi. Non avrebbero più continuato a mettere il popolo in debito, ma avrebbero restituito ciò che apparteneva loro, e avrebbero persino dato una somma in aggiunta a ciò che restituivano.
Quando udii i loro lamenti e queste parole, fui molto indignato. Dopo aver molto riflettuto, rimproverai aspramente i notabili e i magistrati e dissi loro: “Come! Voi prestate a interesse ai vostri fratelli?” Convocai contro di loro una grande assemblea e dissi loro: “Noi, secondo la nostra possibilità, abbiamo riscattato i nostri fratelli giudei che si erano venduti ai pagani; e voi stessi vendereste i vostri fratelli, ed è a noi che essi sarebbero venduti!” Allora quelli tacquero e non seppero che rispondere. Dissi ancora: “Quello che voi fate non è ben fatto. Non dovreste piuttosto camminare nel timore del nostro Dio per non essere oltraggiati dai pagani nostri nemici? Anch’io, i miei fratelli e i miei servi abbiamo dato loro in prestito denaro e grano. Vi prego, condoniamo loro questo debito! Restituite oggi i loro campi, le loro vigne, i loro uliveti e le loro case, e la percentuale del denaro, del grano, del vino e dell’olio che avete ottenuto da loro come interesse”.
Neemia 5:6-11
Nel fare il lavoro che Dio ci ha affidato, non c’è dubbio che continueremo ad affrontare ostacoli, sia da parte di estranei che da parte di coloro che consideriamo nostri. Da altri credenti. Da coloro che avremmo pensato fossero dalla nostra parte. No, invece ci ostacoleranno, sia perché vedono ciò che stiamo facendo come una minaccia al loro potere e alla loro influenza, sia per altre ragioni, proprio come abbiamo visto nel caso di Neemia. Non dobbiamo sorprenderci delle sfide che incontriamo. Dio sta portando a compimento la sua opera, ma dobbiamo essere consapevoli e pronti ad affrontare gli ostacoli che sicuramente arriveranno.