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Chi è costui?

C’era parecchio fermento nel mondo di Erode il tetrarca. Come figlio di Erode il Grande, aveva ereditato una parte del regno paterno e ora governava sulle regioni della Galilea e della Perea, proprio le aree in cui rispettivamente Gesù e Giovanni Battista stavano svolgendo il loro lavoro.

Erode il tetrarca era noto anche come Erode Antipa.

Giovanni aveva intrapreso la sua opera, battezzando le persone “al di là” del fiume Giordano, che lo portò direttamente nella regione della Perea, sotto il governo di Antipa. Questo finì per mettere Giovanni nel mirino di Erode. L’opera di Giovanni, il suo ministero, consisteva nel chiamare le persone al pentimento, e naturalmente Erode Antipa aveva ripudiato sua moglie Fasaele in favore della moglie del suo fratellastro, Erodiade, distruggendo sia il matrimonio di suo fratello che il proprio e persino dichiarando guerra al re Areta a causa della sua infedeltà alla moglie.

Ed ecco che arriva Giovanni. Giovanni Battista, ora una sorta di celebrità nel mondo di Antipa, iniziò a criticare Antipa per il suo divorzio e il nuovo matrimonio con Erodiade, accusandolo di essere illegittimamente sposato e di aver peccato in questo. Antipa fece imprigionare Giovanni come conseguenza delle sue critiche, pensando che il problema fosse ormai risolto. E invece, cosa accade? Ora c’è improvvisamente un movimento di persone che parlano di un nuovo regno che sta per sorgere. E tutto ciò accade proprio sotto il suo naso!

Gesù, naturalmente, stava anche lui chiamando le persone al pentimento, per cui poteva essere facile confondere l’opera di Giovanni con quella di Gesù. Ma ora stava aumentando ancora di più. Gesù stava guarendo le persone, compiendo miracoli e parlando del regno di Dio per confermare ciò che diceva. Un nuovo regno, il regno di Dio, stava arrivando, e ora non era più solo una discussione localizzata vicino al fiume Giordano o in Galilea, ma era ovunque!

I discepoli di Gesù lo seguivano, ma ora Gesù li inviò a proclamare il regno di Dio. Li inviò a guarire i malati e a scacciare i demoni. I discepoli andarono di villaggio in villaggio per annunciare il regno e guarire le persone. E ora le notizie stavano arrivando fino a Erode Antipa:

Erode il tetrarca udì parlare di tutti quei fatti; ne era perplesso, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risuscitato dai morti», altri dicevano: «È apparso Elia» e altri: «È risuscitato uno degli antichi profeti». Ma Erode disse: «Giovanni l’ho fatto decapitare; chi è dunque costui del quale sento dire queste cose?» E cercava di vederlo.

Luca 9:7-9

Antipa non riusciva a capire. “Pensavo di aver già risolto questo problema”, sembra pensare. “Non ho forse imprigionato Giovanni e fatto tagliare la sua testa? Perché continuo a sentire parlare di questo stesso problema?”

Non sapeva, però, che non era Giovanni, ma qualcuno ancora più grande di Giovanni era arrivato, e la notizia si stava diffondendo.

Durante il periodo della pandemia, e anche oggi, ripensando a quel tempo, una delle lamentele che ho sentito da parte di pastori riguarda le restrizioni imposte alle chiese dai governi di tutto il mondo. Il governo disse che le chiese non potevano riunirsi, e questo divenne un problema. All’epoca, diverse chiese si lamentarono del fatto che stavano morendo a causa delle restrizioni.

Ci sono molte cose che si potrebbero discutere su questa preoccupazione, ma certamente una lezione che potremmo imparare è che dovremmo considerare la decentralizzazione della chiesa. Dovremmo preparare le persone a portare avanti il lavoro della chiesa dove si trovano, in modo tale che, se il governo dovesse chiudere la chiesa, le persone possano continuare l’opera di Cristo dove sono. Le persone nella chiesa dovrebbero continuare a crescere nella loro relazione con Cristo perché sono equipaggiate per farlo. I discepoli dovrebbero essere formati perché le persone nella chiesa siano in grado di formare altri discepoli. Nuove chiese dovrebbero essere avviate, perché, anche se il governo chiude la chiesa centralizzata, la Chiesa, cioè le persone nei singoli luoghi di culto, continua ad operare nel regno di Dio.

È così che la chiesa continua a lavorare e crescere dove c’è persecuzione. Guardando alla Cina, all’Iran o a qualsiasi paese in cui la chiesa cresce nonostante la persecuzione, vediamo che è perché le persone sono equipaggiate. È perché i discepoli sono stati formati per portare il Vangelo ad altri. Non da un’opera centralizzata in una o più grandi chiese, ma dal rafforzamento dei discepoli che vanno e sono Chiesa, portando con sé il messaggio del regno di Dio, facendo discepoli e radunando nuovi credenti ovunque vadano.

Questo è ciò che attirò l’attenzione di Antipa. Improvvisamente, anche dopo aver pensato di aver risolto la questione con Giovanni uccidendo chi lo criticava, Gesù scatenò i discepoli. Ora, invece di una sola persona che proclamava il regno di Dio, ce n’erano 12. E il messaggio e i miracoli erano ovunque! Si era decentralizzato. Il messaggio e le opere di Dio si stavano diffondendo ovunque.

Erode Antipa non riusciva a stare al passo. Riceveva un rapporto da un’area, poi ne riceveva un altro da un’altra area. E poi un altro. E un altro ancora. “Chi è costui?”, si chiedeva.

Quello che Gesù fece con i suoi discepoli è ciò che dobbiamo fare anche noi oggi. Dobbiamo fare discepoli nel nostro tempo, affinché il messaggio possa essere udito ovunque. Non cerchiamo un conflitto con il governo. Non cerchiamo di disobbedire, ma cerchiamo di servire l’unico vero re, Cristo stesso, e portare il suo messaggio ovunque. E c’è solo un modo per farlo: inviare discepoli che proclamino e dimostrino il regno, affinché le persone si pongano la stessa domanda che fece Antipa: “Chi è costui?”

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