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I primi posti

I Farisei e i dottori della legge avevano creato una gerarchia umana all’interno della loro piccola società. Erano un gruppo di persone che studiavano diligentemente la Legge per poter entrare nel gruppo che sarebbe diventato i maestri d’Israele. Si facevano un nome in base alla loro posizione all’interno di questo gruppo. Derivavano il loro posto nella società in base a ciò che avevano fatto nella loro carriera come dottori della legge.

E questo li portava, ironicamente, a fare cose che andavano persino contro il cuore e i desideri di Dio. Addirittura andavano contro i comandi di Dio.

Non estendevano giustizia né misericordia al popolo, nonostante misurassero diligentemente, persino religiosamente, un decimo delle loro spezie come offerta al Signore.

Non aiutavano gli altri a venire al Signore, a conoscerlo, ma piuttosto imponevano al popolo pesi gravosi, creando ostacolo dopo ostacolo prima che potessero minimamente conoscere Dio.

Le persone che insegnavano finivano per fare esattamente come loro, il che causava coloro che “salvavano” a allontanarsi ancora di più dal Signore e dal suo cuore, senza parlare degli elementi essenziali dei suoi comandamenti.

I Farisei facevano tutto questo, e molto altro ancora, camminando con un’aria di importanza. Si consideravano molto importanti, e gli piaceva che anche gli altri li considerassero tali:

“Tutte le loro opere le fanno per essere osservati dagli uomini; infatti allargano le loro filatterie e allungano le frange [dei loro mantelli]; amano i primi posti nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe, i saluti nelle piazze ed essere chiamati dalla gente: ‘Rabbì!’”

Matteo 23:5-7

Ma Gesù sottolinea che chiaramente questo non era l’atteggiamento che avrebbero dovuto avere. Non avrebbero dovuto cercare posizioni o posti di rilievo nella società. Il posto d’onore non avrebbe mai dovuto essere il loro desiderio. Invece, avrebbero dovuto preferire e desiderare il posto del servo:

“Ma voi non vi fate chiamare ‘Rabbì’; perché uno solo è il vostro Maestro [, il Cristo,] e voi siete tutti fratelli. Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. Non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra guida, il Cristo; ma il maggiore tra di voi sia vostro servitore. Chiunque si innalzerà sarà abbassato e chiunque si abbasserà sarà innalzato.”

Matteo 23:8-12

Se fossero stati servitori, sarebbero stati umiliati davanti al Signore.

Se fossero stati servitori, non avrebbero cercato l’onore dagli uomini, ma avrebbero cercato solo l’onore dal Signore.

Se fossero stati tutti fratelli, si sarebbero considerati uguali, alla pari tra di loro e con tutti coloro che servivano.

Così Gesù si rivolge ai suoi discepoli, così come alla folla, e spiega che non devono essere come i Farisei e i dottori della legge. Devono guidare il popolo in un modo nuovo. Devono guidarlo in modo da servire umilmente gli altri. Devono insegnare umilmente al popolo. Devono essere i più bassi e desiderare quella posizione, perché il Signore, a un certo punto, li innalzerà. Un giorno, in futuro, saranno esaltati.

Questo dovrebbe essere un costante promemoria per chiunque guidi altri nella fede. Dobbiamo essere servitori che guidano come servitori. Dobbiamo essere servitori che insegnano come servitori. Abbiamo uno solo al quale dobbiamo guardare per ricevere approvazione: Il Signore, e solo Lui. Non dobbiamo cercare l’onore dagli uomini. Quell’onore è temporaneo. Ma dobbiamo cercare l’onore dal Signore, che è eterno.

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