Il regno di Saul su Israele fu un regno pieno di contraddizioni. Egli cercava di eseguire i comandamenti di Dio, ma non riusciva mai a portarli a compimento del tutto. Non obbediva completamente a ciò che Dio gli aveva comandato di fare. Questo divenne la sua rovina e la ragione per cui Dio ritirò la sua presenza da Saul, dando invece il regno a Davide, che avrebbe servito il Signore con tutto il cuore.
Un esempio di ciò si vede verso la fine del regno di Saul. Ci viene detto che aveva scacciato dal paese tutti i medium e gli spiritisti. Questo era giusto, perché il popolo d’Israele era stato comandato di non praticare queste arti spirituali malvagie, come facevano invece le nazioni circostanti. Le altre popolazioni si rivolgevano ai medium e arrivavano perfino a sacrificare i propri figli a questi “dei” pagani nel tentativo di ottenere il loro favore. Ma Israele doveva essere un popolo santo, appartato per Dio, servendolo soltanto e non seguendo quelle stesse pratiche.
Eppure, quando Dio non rispose a Saul mentre i Filistei si stavano preparando ad attaccare Israele, cosa fece Saul? Cercò un medium che gli permettesse di parlare con Samuele! Proprio quella stessa cosa che sapeva di non dover fare, e contro cui lui stesso aveva agito giustamente come re, fu ciò che decise di fare.
Saul fu rigettato da Dio a causa della sua obbedienza parziale. Dio gli aveva precedentemente affidato il compito di distruggere completamente gli Amaleciti, ma anche in questo fallì. Risparmiò il re degli Amaleciti e gli animali migliori, animali che disse di voler sacrificare. Ma il profeta Samuele pose una domanda importante: Forse l’Eterno gradisce gli olocausti e i sacrifici come l’ubbidire alla voce dell’Eterno?
Saul serviva Dio con il cuore diviso. Riceveva l’istruzione da parte di Dio, ma la eseguiva a modo suo, secondo le proprie preferenze. Non serviva Dio completamente, facendo tutto ciò che Dio gli aveva detto. Non si consacrava interamente al Signore, come Dio richiedeva. Proprio come Samuele disse a Saul quando fu evocato tramite il medium:
Il SIGNORE ha agito come aveva annunciato per mezzo di me; il SIGNORE ti strappa di mano il regno e lo dà a un altro, a Davide, perché non hai ubbidito alla voce del SIGNORE e non hai lasciato sfogare la sua ira ardente contro Amalec; perciò il SIGNORE ti tratta così oggi. Assieme a te il SIGNORE darà anche Israele nelle mani dei Filistei, e domani tu e i tuoi figli sarete con me; il SIGNORE darà anche l’accampamento d’Israele nelle mani dei Filistei.
1 Samuele 28:17-19
Dio avrebbe tolto il regno a Saul e lo avrebbe dato a Davide. Avrebbe permesso che l’esercito d’Israele fosse sconfitto dai Filistei; Saul sarebbe stato sconfitto e sia lui che i suoi figli sarebbero morti. E così accadde, proprio come il Signore aveva detto. Saul comprese che sarebbe morto entro le successive 24 ore, e in effetti, così fu.
Dio desidera tutto il nostro cuore. Vuole che ci doniamo completamente a Lui. È per questo, ad esempio, che Gesù disse al giovane ricco di vendere tutto ciò che possedeva, darlo ai poveri e seguirlo. Senza donargli tutto il nostro cuore, non possiamo ereditare la vita eterna. Senza donargli tutto il nostro cuore, non possiamo veramente conoscerlo. Questa è la lezione che Saul ha imparato. È la stessa lezione che ha imparato il giovane ricco. Ed è la stessa lezione che dobbiamo imparare anche noi: Dio vuole tutto di noi. Senza eccezioni, senza riserve, senza trattenere nulla. Che Dio ci aiuti e ci insegni a donare a Lui tutta la nostra vita, tutto noi stessi.