In Apocalisse 5, Giovanni vide una visione di un Agnello che avanzava davanti al trono e davanti agli anziani e alle creature del cielo, un Agnello che era stato immolato affinché persone di ogni tribù, lingua e nazione potessero diventare sacerdoti nel regno di Dio.
Questa è una visione meravigliosa, vittoriosa e piena di misericordia che Giovanni ha ricevuto, ma purtroppo non è la fine della storia.
L’Agnello era venuto avanti perché era degno di aprire i sigilli del rotolo, il rotolo dell’ira che doveva abbattersi sul mondo.
E così, leggendo in Apocalisse 6, vediamo che questo è ciò che accade. L’Agnello inizia ad aprire quei sigilli e l’ira dell’Agnello comincia a riversarsi sul mondo.
All’apertura del sesto sigillo, il cielo divenne nero, la luna come sangue, le stelle caddero sulla terra, il cielo svanì e le montagne e le isole furono rimosse. E inoltre…
I re della terra, i grandi, i generali, i ricchi, i potenti e ogni schiavo e ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e tra le rocce dei monti. E dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello; perché è venuto il gran giorno della loro ira. Chi può resistere?»
Apocalisse 6:15-17
I leader della terra si rifugiarono nelle caverne. Preferivano che le rocce cadessero su di loro piuttosto che vedere il volto di Dio, piuttosto che affrontare l’ira dell’Agnello. Sarebbe stata una visione terribile.
La visione di Giovanni è una visione del futuro. È una visione di ciò che deve ancora venire. Questo è un tempo che sta arrivando per noi.
Spesso preferiamo pensare ad Apocalisse 5, dove l’Agnello viene per radunare il suo popolo nel suo regno, ma raramente parliamo di Apocalisse 6, dove l’Agnello viene con ira.
Questo è ciò che intendiamo quando diciamo che siamo salvati. Salvati da cosa? Salvati dall’ira che sta per arrivare. L’Agnello scatenerà l’ira di Dio sulla terra, e in effetti su tutto l’universo, e coloro che non si troveranno nel regno non saranno salvati. Come i re e i comandanti menzionati nel passaggio sopra, saranno distrutti a causa dell’ira imminente.
Quindi, poniamo la nostra fede in colui che promette salvezza. Non siamo così orgogliosi da pensare di poter resistere all’ira dell’Agnello o che essa non arriverà. Arriverà. Poniamo invece la nostra fede in colui che è stato immolato e ha pagato il prezzo per permetterci di far parte del suo regno ed entrare, salvandoci dall’ira imminente dell’Agnello.