Satana conosce la parola di Dio e la userà contro di te.
Lo Spirito Santo aveva condotto Gesù nel deserto, con l’intento specifico che fosse tentato da Satana. L’identità di Gesù era stata appena confermata nel suo battesimo, ma ora era il momento di dimostrarla. Era tempo di mostrare a Satana che non regnava più sulla terra. Una nuova autorità, l’autorità legittima, era arrivata, e da quel momento in poi sarebbe stata lei a governare e a regnare.
Satana cerca di attirare Gesù nella sua trappola. Per due volte tenta di mettere alla prova l’identità di Gesù. “Se sei il Figlio di Dio…”, dice.
Poi offre a Gesù tutto, ma solo se si inginocchierà davanti a Satana e lo adorerà. Gli darà fama, fortuna e potere. Gesù governerà sulla terra, e tutti lo conosceranno.
Ma Gesù sa già che governerà sulla terra. Egli comprende chi è. Comprende ciò che Dio ha detto di lui. E così continua a mettere al primo posto il suo rapporto con il Padre, il Padre celeste. A quest’ultima tentazione, dice:
«Vattene, Satana, poiché sta scritto: “Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto”».
Matteo 4:7
Qual è la differenza tra come Gesù ha risposto a Satana e come noi rispondiamo quando siamo tentati, ascoltiamo e poi cadiamo, precipitando nel peccato? La differenza è che Gesù non solo conosceva la parola di Dio. La metteva in pratica. La viveva. Continuava a mettere in azione le parole e a viverle.
Mentre Satana metteva alla prova Gesù, chiedendogli della sua identità, Gesù rispondeva:
«Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
Gesù, in effetti, in quel momento stava vivendo senza pane. Non stava mangiando. Stava digiunando, ed era soddisfatto. Se aveva la parola di Dio, aveva ciò di cui aveva bisogno. Viveva ciò che citava.
Poi, quando Satana gli disse di gettarsi giù affinché gli angeli lo prendessero, Gesù rispose dicendo:
«È altresì scritto: “Non tentare il Signore Dio tuo”».
Quante volte cerchiamo di fare patti con Dio? Quante volte diciamo: se fai questo, allora farò quello? Oppure, se mi salverai, o salverai qualcun altro da questa sofferenza, allora crederò. Ma se non lo farai…
Gesù non andò lì. Non fece questo. Era già nella prova. Avrebbe sofferto e lo sapeva. Sarebbe stato messo a dura prova, e lo sapeva. Ma non avrebbe cercato di fare accordi. Gesù avrebbe detto: “Sia fatta la tua volontà”, confidando che la volontà di Dio è corretta e la migliore, perché è lui che sa veramente cosa è giusto.
Infine, quando Satana gli offrì tutto, se solo Gesù si fosse inginocchiato e lo avesse adorato.
Ma Gesù sottolineò correttamente che l’unico che dobbiamo adorare è il Signore nostro Dio.
Quindi non basta conoscere la parola di Dio. Dobbiamo farla. Dobbiamo obbedirle. Dobbiamo viverla. Solo in questo modo potremo, come Gesù, resistere quando i sussurri della tentazione arriveranno.