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Nient’altro che foglie

Oggi ho imparato qualcosa sull’agricoltura e sulla coltivazione dei fichi. Ero curioso di sapere perché Gesù fosse così contrariato con il fico quando vide che aveva delle foglie, ma poi, guardando più da vicino, si accorse che non portava alcun frutto.

Veduto di lontano un fico, che aveva delle foglie, andò a vedere se vi trovasse qualche cosa; ma, giunto al fico, non vi trovò nient’altro che foglie; perché non era la stagione dei fichi. E [Gesù,] rivolgendosi al fico, gli disse: «Nessuno mangi mai più frutto da te!» E i suoi discepoli l’udirono.

Marco 11:13-14

Quello che ho imparato oggi è che quando un fico ha le foglie, dovrebbe anche essere nel processo di produzione del frutto. D’altra parte, se non è la stagione dei fichi, non dovresti nemmeno vedere le foglie sull’albero.

Quindi, qual era il problema, in questo caso, con quel fico? Il problema non era necessariamente che l’albero non stesse producendo frutto. Il problema era piuttosto che l’albero stava producendo foglie, facendo sembrare che dovesse portare frutto, e invece non c’era alcun frutto. Aveva l’aspetto giusto per portare frutto, ma in realtà non stava producendo nulla.

Ai tempi di Gesù, questo poteva rappresentare la situazione spirituale, il contesto spirituale in cui Gesù si trovava con la nazione d’Israele. Erano presumibilmente il popolo di Dio. Presumibilmente lo servivano, eppure non gli obbedivano. Erano orgogliosi. Non volevano veramente Dio, volevano i benefici dell’essere il popolo di Dio senza però conoscerlo davvero o vivere secondo i suoi comandamenti, in una relazione autentica con Lui.

In breve, come il fico, producevano tutte le foglie, ma non portavano alcun frutto.

Il fico rappresentava la nazione d’Israele.

Vediamo la prova di questo, in effetti, intercalata con il racconto del fico. Subito dopo che Gesù incontra inizialmente il fico, entra a Gerusalemme e rovescia i tavoli dei cambiavalute e di quelli che vendevano sacrifici. Il tempio, il luogo dove Gesù fa questo, era destinato a essere un luogo santo. Un luogo di preghiera. Un luogo dove si offrivano sacrifici. Un luogo in cui Dio veniva adorato e glorificato. La maggior parte dell’attività, però, era in realtà commerciale. Le persone erano più preoccupate di fare soldi in quello spazio che di avvicinarsi a Dio.

Il tempio sembrava essere un luogo che avrebbe servito Dio – come il fico, aveva tutte le foglie – ma non portava frutto. Non stava servendo Dio. Non era necessariamente un luogo per adorarlo. Serviva l’uomo. Offriva all’uomo un modo per vendere beni e servizi religiosi.

Un secondo esempio, dopo che Gesù e i discepoli ripassano accanto al fico e lo trovano seccato, è la questione relativa al battesimo di Giovanni. I farisei si erano avvicinati a Gesù chiedendogli con quale autorità stesse facendo ciò che stava facendo. Chi gli aveva detto che poteva rovesciare i tavoli dei cambiavalute? Chi gli aveva detto che poteva sconvolgere gli affari di quelli che vendevano sacrifici?

Anche nel fatto che questi capi religiosi si avvicinino a Gesù con questa domanda, vediamo l’esempio del fico senza frutto. Erano i leader religiosi del popolo d’Israele, non Gesù, e volevano esercitare la loro autorità su di lui e sul sistema religioso. Ma se stessero davvero portando frutto, avrebbero dovuto riconoscere che ciò che Gesù aveva fatto veniva da Dio. Le azioni di Gesù avrebbero dovuto spingerli a inginocchiarsi in pentimento, non a giudicarlo e a chiedergli con quale autorità stesse agendo nei cortili del tempio.

Ma Gesù va anche oltre. Fa loro una domanda: il battesimo di Giovanni veniva da Dio o dagli uomini?

Non lo sanno.

Eppure avrebbero dovuto saperlo. Avrebbero dovuto riconoscere la chiamata al pentimento di Giovanni come proveniente direttamente da Dio. Avrebbero dovuto essere i primi in fila a pentirsi dei loro peccati.

Ma la verità è che non comprendevano le vie di Dio. Non potevano comprenderle. Non era loro possibile farlo, perché erano spiritualmente ciechi. Spiritualmente sordi. I loro cuori erano induriti e incapaci di capire che la chiamata al pentimento era per l’intera nazione. Non solo per alcuni. Per tutti.

Questi farisei, dunque, erano come il fico. Avevano l’aspetto giusto all’esterno, avevano tutte le “foglie” che li facevano apparire corretti, ma non portavano frutto.

Credo sia importante sapere che l’esempio del fico potrebbe non rappresentare solo la nazione d’Israele. Era un avvertimento per loro, ma è anche un avvertimento per noi. Il popolo di Dio dovrebbe prestare attenzione all’avvertimento del fico. Sembriamo a posto dall’esterno? Stiamo producendo foglie solo per dare l’impressione che stiamo portando frutto? Abbiamo l’aspetto di un seguace sano di Cristo senza produrre il frutto di Cristo dentro di noi o attraverso di noi?

Dobbiamo essere sicuri di imparare la lezione e prestare attenzione all’avvertimento del fico. Non possiamo ingannare Dio. Egli cercherà il frutto, e lo troverà o non lo troverà. Saremo un popolo che porterà frutto? O saremo semplicemente un popolo che produce solo foglie?

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