Gesù sta predicando e parlando alle folle, aiutandole a comprendere il suo regno, il regno di Dio. Inizia a usare le affermazioni “ma io vi dico…” che certamente avrebbero destato le folle.
Nessuno faceva una cosa simile con la parole di Dio. Nessuno diceva “ma io vi dico…” riguardo alla parola di Dio. Eppure, questo è esattamente ciò che Gesù iniziò a fare nel Sermone sul Monte.
Gesù affronta direttamente alcune delle questioni più pratiche e quotidiane. Questi sono situazioni e peccati comuni a ciascuno di noi, e lui inizia con la rabbia e l’amarezza.
«Voi avete udito che fu detto agli antichi: “Non uccidere; chiunque avrà ucciso sarà sottoposto al tribunale”; ma io vi dico: chiunque si adira contro suo fratello [senza motivo] sarà sottoposto al tribunale; e chi avrà detto a suo fratello: “Raca” sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli avrà detto: “Pazzo!” sarà sottoposto alla geenna del fuoco. Se dunque tu stai per offrire la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì la tua offerta davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con tuo fratello; poi vieni a offrire la tua offerta. Fa’ presto amichevole accordo con il tuo avversario mentre sei ancora per via con lui, affinché il tuo avversario non ti consegni in mano al giudice e il giudice [ti consegni] in mano alle guardie, e tu non venga messo in prigione. Io ti dico in verità che di là non uscirai, finché tu non abbia pagato l’ultimo centesimo.
Matteo 5:21-26
Gesù inizia con l’omicidio. Avete sentito dire che chiunque uccide sarà soggetto a giudizio. Beh, sì Gesù, ha senso. Non è forse una delle cose peggiori che potremmo fare, uccidere qualcuno? Lui, ovviamente, sapeva che tutti sarebbero stati d’accordo a quel punto, ma poi usa “ma io vi dico…”:
Dice che anche se sei arrabbiato con qualcuno, sarai soggetto a giudizio.
Aspetta un attimo… Se sono arrabbiato con qualcuno?
Sì, Gesù sta paragonando la rabbia all’omicidio, ponendoli sullo stesso livello, affermando che entrambi ci rendono soggetti al giudizio di Dio.
Chiaramente Gesù non ama le persone arrabbiate… Ma perché? Qual è il problema qui? Non hai veramente peccato solo per essere arrabbiato, vero?
Il problema è che la rabbia è la radice di molti altri problemi. Sì, in casi estremi, può essere la radice dell’omicidio. Ma è anche la radice della divisione. È la radice della mancanza di perdono. È la radice delle controversie legali nei tribunali. È la radice del divorzio. È la radice delle famiglie che non si vedono per anni e anni, anche se a volte fanno fatica a ricordare il perché.
Gesù non è interessato solo a farci obbedire a una legge o a essere persone buone e morali. Sì, dobbiamo essere obbedienti, ma l’obbedienza è verso la vita che ci dona, una vita piena. Una vita che desidera conoscerlo veramente nel profondo del nostro essere. Una vita vissuta basata sull’amore per Dio e sull’amore per gli altri. Questa è la vita che ci permetterà di offrire perdono gli uni agli altri e di continuare a coltivare relazioni profonde tra di noi. Questa è la vita alla quale ci ha chiamati a entrare oggi.