Tutti noi arriveremo a una fine. Ognuno di noi. La morte attende ciascuno di noi.
Eppure la morte non è veramente la fine. Anche se i nostri corpi possono finire fisicamente, sappiamo intuitivamente che la vita è più del nostro corpo fisico. C’è quella persona, quell’essere, dentro di noi, che è più del solo corpo. Siamo più di ciò che possiamo toccare fisicamente. Io sono me stesso. Non sono solo il mio corpo. Sono la vita che mi è stata donata.
E quindi dobbiamo chiederci: se il mio corpo fisico non è tutto ciò che sono, cosa accade quando il corpo fisico muore? Perché succederà. Ma cosa viene dopo?
Il corpo fisico di Gesù è morto. È morto sulla croce dopo trentatré anni sulla terra. È morto qui, su questa terra.
Ma quella non era la fine. Risorse dalla tomba tre giorni dopo, sconfiggendo la morte. Superò la morte per continuare a vivere per sempre. Gesù è vivo ora. È alla destra del Padre suo nei cieli. È lì ora. E vivrà per sempre.
E questo è ciò che disse di sé quando rivelò a Giovanni la visione del tempo che sarebbe venuto:
Non temere, io sono il primo e l’ultimo, e il vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, [Amen;] e tengo le chiavi della morte e dell’Ades.
Apocalisse 1:17-18
Giovanni era caduto davanti a Gesù quando lo vide, temendo per sé stesso in base a ciò che aveva visto. Ma Gesù gli disse di non avere paura. Disse a Giovanni che lui è il Primo e l’Ultimo. Il Primo, perché ha creato il mondo. L’Ultimo, perché giudicherà ogni cosa alla fine.
Gesù spiegò che sì, era morto, ma non è più morto. Infatti, è vivo e vivrà per sempre. Non morirà mai. Continuerà a vivere e terrà per sempre le chiavi della morte e degli inferi.
Spesso ho parlato del significato di seguire Gesù. Come suoi discepoli, dobbiamo fare ciò che lui ha fatto. Dobbiamo fare ciò che ci ha comandato di fare.
Tuttavia, seguire Gesù ha anche un altro significato. Seguendolo, possiamo anche sperimentare ciò che lui ha sperimentato. In questo caso, possiamo seguire Gesù attraverso il processo della morte verso la vita eterna.
Vivere per sempre.
Una vita che continuerà. Senza fine. Una vita che ci permetterà di restare in relazione con Dio. Una vita che porterà gloria a Gesù per sempre.
Gesù è il primo a sperimentare questa vita. Egli è i “primi frutti” della vita che sconfigge la morte. Anche noi, però, sperimenteremo il frutto della sua opera. Il frutto della sua vita.
Come suoi seguaci, come suoi discepoli, non guardiamo semplicemente alla fine della nostra vita fisica. Lo seguiamo, guardando a una vita che continuerà per sempre e per l’eternità.