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Ravvivare

Qui in Sicilia, se si sta grigliando con il carbone, il tipo di carbone più comune utilizzato è legno che è stato bruciato e ridotto in carbone, poi spezzato in piccoli pezzi. Purtroppo, questo spesso crea, oltre ai pezzi più grandi, una serie di piccoli frammenti che, quando li metti nella griglia, impediscono il flusso d’aria attraverso il carbone una volta acceso. Quindi, invece di far scorrere l’aria attraverso il fuoco, come succede con i pezzi più grandi o con i briquette, l’aria viene bloccata e il fuoco deve essere continuamente alimentato soffiando o ventilando ulteriore aria nella fiamma che brucia nel carbone.

Il risultato è che di solito la persona che accende il fuoco nella griglia si trova a dover ventilare il carbone con un piatto di carta o qualche altro strumento, sperando di mantenere il fuoco acceso abbastanza a lungo da riscaldare il carbone fino a renderlo bianco e ardente, così da poter grigliare la carne che è in attesa lì vicino.

Mi è venuta in mente questa immagine mentre leggevo l’esortazione di Paolo a Timoteo:

“Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te mediante l’imposizione delle mie mani. Dio infatti ci ha dato uno spirito non di timidezza, ma di forza, di amore e di autocontrollo.”

2 Timoteo 1:6-7

Paolo aveva chiamato Timoteo a viaggiare con lui nel suo secondo viaggio missionario attraverso Listra, ma ora, mentre scrive questa lettera a Timoteo, si trova in prigione. Presto verrà giustiziato e scrive a Timoteo, che sta servendo a Efeso, per incoraggiarlo a continuare. Paolo vuole che Timoteo sia coraggioso, che predichi il Vangelo, che non si vergogni e che porti avanti ciò che ha appreso da lui.

Paolo aveva imposto le mani su Timoteo per impartirgli sia il dono dello Spirito Santo sia il dono di continuare come evangelista, affinché altri potessero ascoltare. Ora Paolo vuole che Timoteo continui a vivere profondamente nella misericordia e nella grazia di Gesù Cristo, affinché anche altri possano ascoltare.

Paolo chiama Timoteo a soffrire. Lo chiama a vivere la vita di Cristo, a vivere per Cristo. Questo è il desiderio di Paolo per Timoteo: che continui a ravvivare la fiamma di Cristo che è stata posta dentro di lui, affinché bruci luminosa, bruci ardente e lui sia pieno di passione per il Vangelo.

Anche per ognuno di noi, ci sono momenti in cui dobbiamo fare lo stesso. Dobbiamo ravvivare la fiamma che è stata posta dentro di noi attraverso la preghiera e la lettura della Parola di Dio.

E dobbiamo anche agire. Dobbiamo intenzionalmente fare ciò che la Parola ci dice. Quello che abbiamo letto, quello che abbiamo ascoltato nella Parola e nella preghiera, dobbiamo metterlo in pratica.

Combinando queste cose, pregando e ascoltando la Parola, e poi agendo, vediamo Dio operare potentemente sia in noi che attraverso di noi. Vediamo la realtà della Parola di Dio prendere vita. Ciò che covava sotto la superficie si trasforma in una fiamma e brucia dentro di noi.

Spesso, per vedere ciò che cova dentro di noi esplodere in fiamma, dobbiamo andare oltre la nostra paura. Spesso siamo timidi. Spesso ci ritraiamo.

Ma dobbiamo guardare oltre la nostra paura verso colui che ci ha chiamati, e colui che cammina con noi. Gesù stesso dice che andrà con noi. È lui che ha il potere. È lui che dobbiamo ascoltare. E facendo così, sia nei momenti di quiete che nei momenti in cui dobbiamo superare la nostra paura ed essere coraggiosi, possiamo anche noi ravvivare il dono che Dio ci ha dato, proprio come Paolo esortava Timoteo a fare.

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