Nel proseguire la sua lettera a Tito, Paolo gli diede istruzioni su quali insegnamenti doveva trasmettere alla gente sull’isola di Creta. Paolo aveva lasciato Tito lì per completare il lavoro che avevano iniziato insieme, passando da un gruppo di credenti all’altro, da città in città, per nominare anziani e lasciare dei responsabili all’interno delle chiese.
Tra gli altri insegnamenti, Paolo esortò Tito a tornare al Vangelo, a ritornare alla verità che Dio aveva compiuto l’opera della salvezza per coloro che avrebbero accettato e permesso a Gesù di essere sia il Salvatore che il Signore delle loro vite, cambiandole completamente.
Prima, nel capitolo 2, Paolo lo spiega così:
Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, e ci insegna a rinunciare all’empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù. Egli ha dato se stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone.
Tito 2:11-14
Paolo dice che Dio è stato misericordioso e pieno di grazia. Nella sua grazia e misericordia, offre la salvezza a tutti. È un’offerta, come qualsiasi altra offerta, che può essere accettata o rifiutata. Possiamo dire No al mondo e invece accettare l’offerta di Dio, vivendo una vita devota a Lui ora. Oppure possiamo scegliere di preferire il mondo in cui viviamo, seguendo le passioni che sono dentro di noi e che cerchiamo di soddisfare attraverso le cose di questo mondo.
Questa è l’offerta. Dio ha già compiuto l’opera. Non possiamo lavorare più duramente. Non possiamo fare più atti religiosi. Non possiamo fare cose che rendano Dio più felice di noi e quindi permetterci di entrare in paradiso. No, non funziona così. Dio ha già fatto tutto ciò che è necessario. Ora, con fede, scegliamo di accettare la sua offerta oppure no. Scegliamo Gesù. Lo valorizziamo. Lo mettiamo al di sopra di tutte le altre cose. Oppure no.
Ma se lo facciamo, Paolo descrive più avanti cosa accadrà. Dice che avremo la vita eterna. Vivremo per sempre con Cristo. Egli ha radunato un popolo per sé tramite la sua morte e risurrezione. Ha pagato per il nostro ingresso nel regno di Dio attraverso la sua morte sulla croce, e così non solo vivremo vite fisiche ora, ma vivremo spiritualmente per sempre con Cristo anche dopo la nostra morte fisica. Ecco come Paolo lo descrive a Tito nel capitolo 3:
Perché anche noi un tempo eravamo insensati, ribelli, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella cattiveria e nell’invidia, odiosi e odiandoci a vicenda. Ma quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo, che egli ha sparso abbondantemente su di noi per mezzo di Cristo Gesù, nostro Salvatore, affinché, giustificati dalla sua grazia, diventassimo, in speranza, eredi della vita eterna.
Tito 3:3-7
Paolo è chiaro nel dire che non siamo salvati per ciò che abbiamo fatto, ma per la grazia e la misericordia che Dio ha avuto su di noi. Dio ci dona il suo Spirito Santo perché abbiamo creduto e viviamo per lui. Egli ci lava. Ci trasforma. Ci rinnova. Ci giustifica grazie alla sua grazia.
Poiché abbiamo ricevuto lo Spirito Santo di Dio, possiamo vivere, nonostante le circostanze, producendo il frutto dello Spirito Santo, pieni di amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà e autocontrollo. Questa è la scelta continua che facciamo: ascoltare e vivere per Dio, e lui produce questo frutto dentro di noi.
Ma ancor di più, abbiamo la possibilità di vivere con Cristo sia ora che per l’eternità. Un giorno passeremo dalla speranza della vita eterna a una vita eternamente con Cristo.