La differenza tra amico e nemico mi ha colpito nella storia di Ester. Chiaramente, Aman è un uomo che desiderava potere, fama e autorità, e probabilmente ricchezze sempre maggiori per accompagnare quei desideri. Aman, quindi, richiedeva che gli altri gli dessero onore, quasi fosse adorazione, qualcosa che Mardocheo non era disposto a dargli, così Aman decise di distruggere sia Mardocheo che tutto il popolo ebraico nel regno.
Ovviamente, Aman è un nemico, un avversario, ed Ester chiaramente lo smaschera davanti al re quando lui le chiede quale richiesta voglia fargli:
Allora la regina Ester rispose: «Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, o re, e se così piace al re, la mia richiesta è che mi sia donata la vita; e il mio desiderio, che mi sia donato il mio popolo. Perché io e il mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi, sterminati. Se fossimo stati venduti per diventare schiavi e schiave, non avrei parlato; ma il nostro avversario non potrebbe riparare al danno fatto al re con la nostra morte». Il re Assuero prese a dire alla regina Ester: «Chi è, e dov’è colui che ha tanta presunzione da far questo?» Ester rispose: «L’avversario, il nemico, è quel malvagio di Aman». Allora Aman fu colto da terrore in presenza del re e della regina.
Ester 7:3-6
Dall’altra parte, abbiamo Assuero. Lui è il re regnante. Finora, non sembra avere un desiderio specifico di distruggere gli Ebrei, se non nella misura in cui ha acconsentito a permettere ad Aman di fare la dichiarazione di uccidere gli Ebrei a suo nome. Non mi è nemmeno chiaro se Assuero sapesse a quale popolo Aman si riferisse. Aman identificò questo popolo come coloro che non seguono le leggi del re, tralasciando convenientemente il fatto che la legge disobbedita era quella secondo cui dovevano inchinarsi a lui, a Aman.
Quindi, Assuero è un caso un po’ strano perché potresti fare il caso, penso, che sia un amico. Ma allo stesso tempo, dobbiamo riconoscere che lui è il capo del regno che governa sugli Israeliti, sul popolo di Dio. Quindi, allo stesso modo in cui gli Ebrei avrebbero visto i Romani come loro chiari nemici ai tempi di Gesù, potremmo anche vedere il regno persiano come il chiaro nemico degli Ebrei in quel periodo.
Eppure, allo stesso tempo, vediamo anche che, alla fine, Assuero cede a Ester e onora anche Mardocheo. Gli Ebrei non solo sono autorizzati a vivere, ma anche a difendersi contro i nemici che vengono contro di loro e a riunirsi come popolo.
Quindi, Assuero è un nemico? Questo è un po’ meno chiaro.
Nel nostro lavoro, ci connettiamo regolarmente con persone che lavorano contro il regno che serviamo. Incontriamo di routine seguaci dell’Islam, appartenenti al Mormonismo e molti altri. È tentante, in mezzo a quelle conversazioni, considerarci nemici di queste persone. I loro scopi non sono i nostri scopi. Potrebbero persino lavorare contro di noi specificamente, cercando di rovinare ciò che stiamo cercando di fare, cercando di farci fallire, se non peggio.
Ma ci sono alcune scritture nel Nuovo Testamento che queste situazioni mi ricordano, scritture che mi ricordano come dovremmo considerare amici e nemici, soprattutto i nostri nemici. Questi sono alcuni dei versetti più difficili della Bibbia, secondo me:
il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti.
Efesini 6:12
Chiaramente, come credenti, siamo chiamati a guardare oltre la carne direttamente davanti a noi alla realtà spirituale che si trova dietro e che spinge le persone a fare ciò che stanno facendo.
«Voi avete udito che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico: non contrastate il malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra; e a chi vuol farti causa e prenderti la tunica, lasciagli anche il mantello. Se uno ti costringe a fare un miglio, fanne con lui due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera un prestito da te, non voltar le spalle. Voi avete udito che fu detto: “Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici [, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a quelli che vi odiano,] e pregate per quelli [che vi maltrattano e] che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; poiché egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Se infatti amate quelli che vi amano, che premio ne avete? Non fanno lo stesso anche i pubblicani? E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di straordinario? Non fanno anche i pagani altrettanto? Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste.
Matteo 5:38-48
Gesù va anche oltre qui. Dice che dobbiamo mostrare amore ai nostri nemici. Se qualcuno ti schiaffeggia, semplicemente porgi l’altra guancia affinché possa schiaffeggiarti anche quella. Oppure, se ti costringono a fare qualcosa, fai quello e poi raddoppia il lavoro. Fai un miglio in più per il tuo nemico.
E un altro ancora…
Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, saremo per mezzo di lui salvati dall’ira. Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo anche in Dio per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, mediante il quale abbiamo ora ottenuto la riconciliazione.
Romani 5:9-11
Noi stessi eravamo nemici di Dio, e cosa ha fatto Lui? È venuto per noi. È venuto a morire per noi… mentre eravamo suoi nemici! Se mai ci fosse stato un momento di “porgi l’altra guancia”, non è stato quello? O Gesù non ha forse fatto un miglio in più, e poi un altro miglio, e poi ancora un altro?
Quindi, possiamo imparare da Gesù e dal suo esempio. La nostra carne grida giustizia! Ma il nostro re dice di lasciare che sia Lui a prendersi cura della giustizia. Noi, invece, dobbiamo rappresentare giustamente il nostro re nel modo in cui Egli ci chiama a essere e a fare.